Il cibo globalizzato


La spesa

la facciamo tutti i giorni ma quante volte leggiamo le etichette per conoscere la provenienza di ciò che mangiamo?373A64E4-3BCD-4B8B-B52B-92E4D374B3B7

I supermercati fanno già dei controlli sul cibo che mettono in vendita. Farne anche noi aumenta la sicurezza e la consapevolezza.

Un check molto veloce puoi farlo ad esempio controllando la provenienza sulle etichette. Tale indicazione può mancare perché non obbligatoria così come previsto dai regolamenti europei per alcuni prodotti.

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Da queste foto potrai notare come non sia sufficiente l’indicazione del supermercato e come controllare l’origine possa fare la differenza.
Guarda la prima immagine: il cartello recita “Selezioniamo da italiani” mentre (come puoi vericare nelle foto qui sotto) l’origine di patate e cipolle è egiziana. Forse l’addetto che ha sistemato la merce ha commesso qualche errore oppure no. Ciò che conta è che senza leggere l’etichetta può capitare di portare in tavola del cibo che diamo per scontato avere una certa provenienza (ad esempio italiana) mentre in realtà non è così.

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Non c’è nulla di male nel comprare patate e cipolle egiziane, basta che da consumatori ne siamo consapevoli.

Questo tema è molto dibattuto in Europa e alcuni regolamenti sono poco chiari e facilmente eludibili.  Da consumatore però puoi selezionare gli alimenti secondo i criteri che ritieni più corretti. Per quanto una legge possa imporre o vietare la tracciabilità delle merci, l’ultima parola c’è l’hai tu perché chi può fare la grossa differenza nell’acquisto di uno o di un altro prodotto non è il burocrate europeo che scrive i regolamenti in base alle disposizioni che gli vengono date, non è il lobbista che punta al profitto e neanche l’agricoltore/allevatore che si impegna ad adottare un tipo di agricoltura/allevamento biologicamente ed eticamente sostenibile, bensì sei tu con le piccole scelte di tutti i giorni.

Buon appetito!

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7 pensieri riguardo “Il cibo globalizzato

  1. Io in genere leggo l’etichetta dei nuovi prodotti che compro, poi le volte dopo, che faccio la spesa, ricompro i soliti articoli, a casa poi ricontrollo che l’etichetta riporti i soliti elementi. In genere mi va bene, qualche volta no, ma sono rare.

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    1. Esatto. Un consumo consapevole aiuta la salute ed è l’unica vera arma che abbiamo per influenzare le varie politiche nazionali ed internazionali che riguardano il cibo. Sto scrivendo proprio adesso un articolo sul TTIP.
      Grazie per il tuo commento 😉

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    1. È vero che ci metti un po’ di più come è anche vero che sarebbe solo per la prima spesa perché la seconda volta sapresti già dove andare e cosa comprare.
      Meglio risparmiare il tempo necessario a leggere un’etichetta e mettere nel carrello cibo che non sai da dove arriva o investire quel tempo per prenderti cura della tua salute e di quella dei tuoi cari? Scegli cosa preferisci. La cosa importante è che tu sia consapevole di ciò che puoi acquistare senza controllarlo prima.

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