La spesa
la facciamo tutti i giorni ma quante volte leggiamo le etichette per conoscere la provenienza di ciò che mangiamo?
I supermercati fanno già dei controlli sul cibo che mettono in vendita. Farne anche noi aumenta la sicurezza e la consapevolezza.
Un check molto veloce puoi farlo ad esempio controllando la provenienza sulle etichette. Tale indicazione può mancare perché non obbligatoria così come previsto dai regolamenti europei per alcuni prodotti.
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Da queste foto potrai notare come non sia sufficiente l’indicazione del supermercato e come controllare l’origine possa fare la differenza.
Guarda la prima immagine: il cartello recita “Selezioniamo da italiani” mentre (come puoi vericare nelle foto qui sotto) l’origine di patate e cipolle è egiziana. Forse l’addetto che ha sistemato la merce ha commesso qualche errore oppure no. Ciò che conta è che senza leggere l’etichetta può capitare di portare in tavola del cibo che diamo per scontato avere una certa provenienza (ad esempio italiana) mentre in realtà non è così.
Non c’è nulla di male nel comprare patate e cipolle egiziane, basta che da consumatori ne siamo consapevoli.
Questo tema è molto dibattuto in Europa e alcuni regolamenti sono poco chiari e facilmente eludibili. Da consumatore però puoi selezionare gli alimenti secondo i criteri che ritieni più corretti. Per quanto una legge possa imporre o vietare la tracciabilità delle merci, l’ultima parola c’è l’hai tu perché chi può fare la grossa differenza nell’acquisto di uno o di un altro prodotto non è il burocrate europeo che scrive i regolamenti in base alle disposizioni che gli vengono date, non è il lobbista che punta al profitto e neanche l’agricoltore/allevatore che si impegna ad adottare un tipo di agricoltura/allevamento biologicamente ed eticamente sostenibile, bensì sei tu con le piccole scelte di tutti i giorni.
Buon appetito!
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Io in genere leggo l’etichetta dei nuovi prodotti che compro, poi le volte dopo, che faccio la spesa, ricompro i soliti articoli, a casa poi ricontrollo che l’etichetta riporti i soliti elementi. In genere mi va bene, qualche volta no, ma sono rare.
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Esatto. Un consumo consapevole aiuta la salute ed è l’unica vera arma che abbiamo per influenzare le varie politiche nazionali ed internazionali che riguardano il cibo. Sto scrivendo proprio adesso un articolo sul TTIP.
Grazie per il tuo commento 😉
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Tutto vero ma una riflessione sorge spontanea “quanto durerà d’ora in poi la mia spesa se devo controllare ogni dettaglio?”
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È vero che ci metti un po’ di più come è anche vero che sarebbe solo per la prima spesa perché la seconda volta sapresti già dove andare e cosa comprare.
Meglio risparmiare il tempo necessario a leggere un’etichetta e mettere nel carrello cibo che non sai da dove arriva o investire quel tempo per prenderti cura della tua salute e di quella dei tuoi cari? Scegli cosa preferisci. La cosa importante è che tu sia consapevole di ciò che puoi acquistare senza controllarlo prima.
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