Conti correnti bolliti ed evaporati


È stata recepita dall’Italia la Direttiva Europea sul bail-in.
Calma. Un passo alla volta.

Innanzi tutto di cosa stiamo parlando? Si tratta di una Direttiva che cerca di risolvere il problema del salvataggio di una banca quando questa fallisce. Già qui si apre un bel dibattito fra chi sostiene che una banca debba essere necessariamente salvata per evitare disastri su prestiti [tema trattato in Banche? R.I.P.], mutui, conti correnti e quant’altro e chi sostiene invece che questo sarebbe pericoloso in quanto si darebbe via libera a qualsiasi tipo di operazione, sicuri che tanto – mal che vada – ci sarà sempre un salvataggio pubblico (bail-out) o privato (bail-in).

Bail-in e bail-out: cosa sono e quali sono le differenze

  • il bail-out consiste in un aiuto pubblico ossia ciò che fino ad oggi si è fatto. Soldi che escono dalle casse dello Stato e vanno a finire in quelle delle banche per ripianare almeno in parte i bilanci. Cosa già accaduta ad esempio negli Stati Uniti dove la FED ha dato alle banche 7.700 miliardi di dollari (no non ho aggiunto uno zero di troppo!) – come spiegato dal Sole24Ore – o come successo in Europa quando sono stati elargiti…beh si continua a farlo quindi il conto totale non c’è ancora; almeno finché la situazione in cui ci troviamo non sarà risolta definitivamente.
  • il bail-in al contrario prevede un salvataggio interno a carico degli investitori. In sintesi il denaro arriverebbe da chi ha messo i soldi in banca. I primi ad essere colpiti sarebbero gli azionisti, poi i possessori di bond e solo successivamente, se ancora necessario, si procederebbe ad un prelievo forzoso dai conti superiori ai 100.000€. I conti inferiori a tale cifra sono esplicitamente esclusi.

Quindi il prelievo forzoso dal conto di chi possiede meno di 100.000€ sembra essere escluso. Sembra.
Lascia fratello che ora ti racconti la parabola della rana bollita:frog-830869_640
In quel tempo due rane caddero in due pentole d’acqua diverse che un uomo aveva lasciato sulla riva di un laghetto. La prima rana cadde in una pentola piena d’acqua bollente e subito utilizzò tutte le sue forze per schizzare via e salvarsi. La secondo finì invece all’interno di un recipiente ricolmo di acqua fresca; trovandosi bene decise di rimanerci. Al calare della notte la temperatura iniziò a scendere ma – per fortuna della rana – l’uomo accese sotto la pentola un piccolo fuoco che le permise di rimanere al caldo. A quel punto la rana si trovò di fronte ad una scelta: balzare fuori dall’acqua e affrontare il fresco della notte per procacciarsi del cibo oppure spendere un po’ più di energie ma rimanere al caldo. Scelse la seconda opzione.
Piano piano però, senza che la rana se ne accorgesse, l’uomo alzò la temperatura dell’acqua per ucciderla. Ella non si preoccupò più di tanto poiché lo sbalzo termico fu progressivo e in qualche modo anche piacevole. Ad un certo punto però fu troppo stanca per balzare abbastanza in alto da uscire dalla pentola. Con questa abile strategia l’uomo – dopo aver aggiunto due carote, uno spicchio d’aglio, sale e pepe – poté gustarsi una rana bollita senza aver fatto sforzo alcuno.

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La morale? Come recita una bella canzone di Morcheeba Rome wasn’t built in a day. Per arrivare ad un risultato come quello del prelievo forzoso di Amato nel 1992 e renderlo quasi sistematico bisogna prima fare alcuni passi che possono essere considerati “accettabili” dalla popolazione. Con questo non voglio dire che si arriverà necessariamente a tale conclusione ma voglio farti notare come spesso ci facciamo andare bene cose che oggi magari non ci toccano (la maggioranza degli Italiani ha meno di 100.000€ sul conto) ma che un giorno potrebbero portarci a rimanere bolliti ed essere inghiotti da un sistema più grande di noi senza neanche essercene accorti.

Meglio una rivoluzione democratica oggi o una violenta domani?

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