Egoismo. A&L
Spesso diamo a questo termine una connotazione negativa. Nel sentire comune una persona egoista è una che pensa solo ed esclusivamente a se stessa disinteressandosi completamente se i suoi comportamenti urtano o feriscono (fisicamente e non) altre persone. Al contrario l’immagine del missionario è quella di un essere umano che sacrifica e dedica la propria vita alla cura di altri esseri (non sempre umani) rinunciando a pensare a se stesso e alla propria incolumità.
Il primo tipo di persona esiste di sicuro. Non perché ne abbia incontrati (o forse si, ma persone così non meritano spazio di memoria nel mio HD mentale quindi probabilmente li ho rimossi). Il secondo non lo so. Perché non ne ho ancora incontrati.
Un sano egoismo è fondamentale anche solo per esistere e vivere. Pensare a noi stessi e alla nostra sopravvivenza ed incolumità è un istinto che si è evoluto e trasformato per diversi aspetti insieme all’uomo.
In questo senso siamo tutti egoisti. Anche il missionario.
Ti racconto una storia.
Dopo aver passato sei giorni alquanto impegnativi, una domenica mattina mi sono alzato presto per accompagnare un amico a sostenere un esame. Tornando indietro in macchina mi stavo godendo il primo sole del mattino e le strade abbastanza libere quando mi è sorta spontanea una domanda: ma chi me lo ha fatto fare? Voglio dire, dopo la settimana che ho avuto possibile che non sarebbe stato meglio rimanere a letto e dormire almeno due ore in più?
A quel punto la mia mente si è messa in moto! Togliendo il mio amico dall’equazione rimanevo io da solo che mi alzavo presto, prendevo la macchina e andavo e venivo da casa mia alla sede dell’esame. Quindi senza la presenza del mio amico uscire così presto non avrebbe avuto senso. Che conclusione geniale, dirai tu! Vero, ma ricordati sempre che ero sovraccarico dalla settimana appena terminata ed era ancora abbastanza presto. Era giusto per scaldare il motore!
I passi successivi del ragionamento furono questi:
- era un esame importante per lui e non avrebbe avuto altro mezzo per arrivarci
- fare quell’esame è una cosa che gli avrebbe fatto piacere
- che faccia piacere a lui fa’ piacere a me perché gli voglio bene
La conclusione fu quindi che lo avevo fatto perché aveva fatto piacere a me: vederlo felice faceva essere felice anche me. Era stata un’azione stimolata dalla simpatia (dal greco provare emozioni con).
Più banalmente, perché regali una rosa alla tua ragazza/compagna/moglie? O perché prepari una buona cena per il tuo ragazzo/compagno/marito? Perché lei/lui è felice e vederla/o felice lo fa’ essere anche a te.
Ergo: ciò che facciamo per gli altri alla fine lo facciamo perché fa’ piacere a noi. In un modo o nell’altro ne abbiamo comunque un tornaconto, fosse anche solo un sorriso. Un sano egoismo.
Più volte mi è stato detto che se tutto questo fosse vero significherebbe che i sentimenti non esisterebbero e sarebbe solo il freddo egoismo della specie descritta ad inizio post. Confuto l’obiezione con una semplice affermazione: il motore principale è proprio un moto dell’animo che ci lega ad una persona, sia esso amore, affetto o compassione per una vita intera o per un breve istante.
L’amore per gli altri ci fa’ fare azioni egoistiche.
Cosa ne pensi? Sono interessato anche alla tua opinione quindi spazio ai commenti
Sono d’accordo con te questo “sano egoismo” deve esistere in ognuno di noi.
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La penso come te, anche se “sano egoismo” non so se sia il termine giusto perché al vero egoista che stiano bene gli altri, o il fatto di ricevere in cambio un sorriso non lo tocca proprio, ne tantomeno lo fa star bene!
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Quello che propongo è proprio una diversa visione dell’Egoismo. Quello che definisco “sano” e che aiuta. Anche solo pensare alla propria salute è egoismo, sano egoismo!
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Giusto!
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Grazie per aver condiviso il tuo pensiero!
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