Una delle caratteristiche forse più importanti per stabilire la maturità di una persona è la responsabilità personale. Parliamo di quella che ti fa’ essere consapevole del fatto che una tua azione avrà necessariamente delle conseguenze che a volte possono anche essere infauste. Passo successivo è quello di assumersi tali responsabilità. Ma per ora concentriamoci sulla prima parte: quella che – almeno in via teorica – dovrebbe essere la più semplice da fare propria.
Partiamo subito con un esempio. Giusto per farti capire di cosa sto parlando (e farti anche fare due risate!). Attraversiamo quindi per un attimo l’oceano e approdiamo negli Stati Uniti:
- Stella Liebeck, simpatica vecchietta di Albuquerque (New Mexico), decise un giorno di andarsi a prendere un caffè al McDonald’s sotto casa. Portando la bevanda alla bocca si accorse tardi che era troppo calda, perse il controllo del contenitore e il contenuto le si verso addosso provocandole delle ustioni alla zona pelvica. La simpatica vecchietta decise quindi di fare causa alla Big M per i danni. E vinse! Quasi 3 milioni di dollari di risarcimento.
Da allora Starbucks decise di affiggere una sua foto segnaletica sulla porta di ogni punto vendita con la scritta “Io non posso entrare”!
Torniamo ora in terra nostrana e ragioniamo. Mettiamo da parte il fatto che la stupidità di questa persona e la casualità degli incidenti siano state incentivate da un giudice che presumo abbia voluto farsi un po’ di pubblicità con una sentenza particolarmente discutibile.
Quello su cui voglio porre l’attenzione è che ci sono due vie che possiamo percorrere:
- lasciare che lo Stato regolamenti ogni singolo aspetto della nostra vita trattandoci come bambini incoscienti
- accettare di assumerci la responsabilità delle nostre azioni e con essa le conseguenze rimanendo adulti liberi
Riportiamo questi due concetti all’interno dell’esempio di Stella Liebeck:
- scrivere una legge che regolamenti le bevande calde ad esempio con un range di temperature entro le quali queste devono essere servite mandando poi i vigili armati di termometro a multare coloro che non rispettano tale disposizione
- dare una pacca sulla spalla, una borsa del ghiaccio e una crema per le ustioni a Stella ricordandole di fare attenzione a quando beve qualcosa di caldo e che, con tutta probabilità, sua madre le aveva insegnato a soffiare e lasciare raffreddare un alimento prima di ingerirlo
Tu cosa preferisci?
Io direi che bisognerebbe usare il cervello, visto che l’abbiamo (almeno si spera 😉 )
Buona serata 🙂
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