Pazza ragionevolezza


Chi è un matto? Qual è il confine fra un folle e uno che semplicemente vede il mondo sotto un’altra luce?

C’era una volta un Piccolo Regno. Ogni giorno era scandito dalle abitudini quotidiane e regolato da leggi ragionevoli imposte dal sovrano che permettevano la pacifica convivenza fra tutti i suoi abitanti.
Una notte giunse in città uno stregone che avvelenò il pozzo principale con una sostanza incolore ed inodore. La notte stessa scomparve e nessuno si accorse di nulla.
Giorno dopo giorno tutti gli ignari abitanti continuavano ad abbeverarsi con l’acqua contaminata e cominciarono a cambiare abitudini e modo di comportarsi. Il Re e la sua famiglia invece non furono avvelenati poiché il palazzo in cui vivevano aveva un proprio pozzo.
pozzoVedendo che i suoi sudditi cominciavano a comportarsi in modo strano, il Re iniziò a prendere provvedimenti con regolamenti che proibivano alcuni comportamenti ritenuti da lui alquanto bizzarri. Piano piano la popolazione, assuefatta completamente dalla pozione, cominciò a pensare che il sovrano fosse impazzito. Perché si comportava in maniera così strana? Era sempre stato un ottimo sovrano. L’intera città la pensava allo stesso modo e chiese quindi, compatta e unita, che il Re abdicasse.
A quel punto si presentò alla corte lo stregone che aveva avvelenato il pozzo e chiese un riscatto al sovrano per eliminare l’incantesimo. La sua richiesta era però superiore alle possibilità del Piccolo Regno.
La Regina si consultò quindi con il marito e lo mise di fronte alle uniche due scelte possibili:

  1. abdicare ed essere esiliato insieme alla sua famiglia
  2. bere dal pozzo avvelenato e uniformarsi ai suoi sudditi

Il Re scelse quindi di recarsi al pozzo cittadino e bere l’acqua insieme alla sua famiglia e a tutta la corte.
Lentamente iniziò a capire le rimostranze dei propri cittadini e adeguò anche le leggi e i regolamenti alle nuove abitudini (in fondo non più così tanto strane) che le persone avevano assunto e la pace tornò sovrana sul Piccolo Regno.

pazzia pazzoChi era matto? Il Re e la sua famiglia o i sudditi? Con quale criterio possiamo affermare che le idee di qualcuno derivino da una follia o da una visione che non siamo in grado di comprendere?
Questa piccola storiella è presa da Veronika decide di morire, un libro di Paulo Coelho. Anche lui fu rinchiuso per un periodo in un manicomio perché ritenuto matto. Eppure leggendo i suoi libri si capisce come abbia avuto una visione del mondo e della vita molto più lucida e coraggiosa di molti altri.

Chi è un matto? A volte semplicemente qualcuno che ha una visione diversa (non migliore o peggiore, semplicemente diversa) del mondo che lo circonda. Qualcuno che certe volte si sente poco a suo agio in un mondo regolato da alcuni comportamenti per lui assurdi, da alcune regole non scritte che si sente costretto a seguire.

Eppure spesso, per la paura di rimanere incompreso e sentirsi isolato dagli altri, si uniforma al pensiero comune. Non perché ci creda veramente ma perché no man’s land. Ci vuole coraggio e sicurezza in se stessi per affermare alcune cose, sentirsi dare del pazzo e non convincersi di esserlo davvero.

Viva la follia di chi non si accontenta di pensare e comportarsi in un determinato modo solo perché così gli è stato insegnato, ma si pone domande e non prende nulla per scontato.

Come ogni cosa anche l’attività del pensiero va regolata perché altrimenti si rischia di vivere male e veramente di……impazzire!

Un pizzico di sana follia è un ingrediente che ognuno di noi dovrebbe avere e ogni tanto coltivare dentro di sé.

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