Siamo veramente in grado di decidere?
La Costituzione di un paese è l’insieme di quei principi etici e morali fondamentali su cui una comunità costruisce e regolamenta la propria vita. Una legge deve essere congruente a tali principi, altrimenti non potrà mai entrare in vigore. Ha anche al suo interno le regole che determinano l’ordinamento dello Stato.
Facciamoci un esame di coscienza: quanto conosciamo la nostra Costituzione? Quanto siamo effettivamente informati su come funziona il nostro Paese? Alcuni di noi pensano ancora che il Presidente del Consiglio sia eletto. Non sappiamo neanche come viene scelto chi ci guida e ci sentiamo all’altezza di poter apportare delle modifiche alle fondamenta del nostro Stato?
Se così deve essere allora pretendo – dato che la pago – che la RAI approfondisca il discorso organizzando confronti televisivi fra costituzionalisti ed esperti. Da qui a domenica 4 dicembre voglio potermi formare un’idea più chiara e capire se sono in grado di prendere una decisione andando oppure no a votare.
Ci sono già persone che hanno un’idea chiara se votare si o no. Tante persone. Delle due l’una: o siamo un paese di costituzionalisti oppure queste persone si sono fidate di qualcuno. E chi sono gli unici che stanno affrontando l’argomento? Solo i politici. (E mi chiederei il perché)
Ma come…!?!…non erano tutti ladri, fannulloni, incompetenti, attaccati alla poltrona e al denaro…?! E allora perché adesso ci si fida così tanto? Semplice: per pigrizia. Perché quando ci sarebbe da fare qualcosa, come leggere gli articoli oggetto della riforma, allora ci dimentichiamo di come sparlavamo della politica a pranzo con i nostri colleghi o in palestra con gli amici e preferiamo affidarci al politico che parla meglio. Neanche a quello che ha idee più convincenti, ma a quello che parla meglio. Niente più e niente meno di ciò che facciamo per le elezioni.
Per te non è così? Bene allora ti farà paciere avere i link alla Costituzione e al testo della riforma.
In questo articolo mi astengo dal dare un’opinione sul merito della riforma. Mi limito a dare un consiglio: evitiamo di farci fagocitare dagli schieramenti. Dovrebbe essere una regola generale quella di analizzare una proposta nel merito senza farsi influenzare dal fatto che venga da destra, dal centro o da sinistra. In questo caso è assolutamente d’obbligo.
Insomma, stiamo parlando di qualcosa di serio. Forse non tanto importante quanto un campionato di calcio, ma varrebbe comunque la pena perderci un po’ di tempo. Cosa ne dici?
Dico che la Costituzione non va cambiata, che il bicameralismo è una forma di garanzia per evitare che vengano approvate subito tutte le leggi che al governo va di fare, che se vogliono diminuire il numero dei membri del parlamento possono farlo benissimo, se invece di abolire il Senato diminuissero invece i deputati della Camera e quelli del Senato che tanto presenti ce ne sono sempre pochi! Che dimnuire i poteri del Presidente della Repubblica e modifcare la sua elezione è una cosa che vogliono loro e non so per quale motivo, ce ne sarà di sicuro uno nascosto, e portare il numero di firme a 500.000 per quasiasi referendum invece di 150.000 è un altro modo per avere meno rotture di scatole al Governo. Insomma quello che appare è che questo Referendum sia soprattutto un modo per consentire al Governo di fare quello che gli pare senza ostacoli!
"Mi piace""Mi piace"
Anche a me piace poco aumentare il numero minimo di firme necessarie per un referendum. Soprattutto in maniera così sostanziale.
Che il bicameralismo possa essere un ostacolo all’approvazione immediata delle leggi è vero. Che lo sia veramente è un altro paio di maniche. Infatti tira in ballo anche la legge elettorale: se io, che sono il Presidente del Consiglio nonché il capo del tuo partito, voglio far passare una legge e tu, che sei un parlamentare del mio schieramento, voti diversamente dalla mia indicazione, alle prossime elezioni ti cancellerò dalla lista.
Ci sono sempre dei pro e dei contro di un regolamento. La cosa complicata è proprio riuscire a trovare la ricetta migliore.
"Mi piace""Mi piace"