E quando la casa occupata è la tua?


Posso capire le motivazioni di necessità che spingono ad occupare una casa.
Ma non lo giustifico.

Posso capire le motivazioni burocratiche che impediscono ad alcune città di utilizzare interi quartieri vuoti (e.g., villaggio olimpico di Torino) per destinarli a chi ne ha bisogno.
Ma non lo giustifico.

Ho una domanda alla quale invece non ho ancora trovato risposta e che rivolgo a chi sostiene le occupazioni:

Come ti comporteresti se tornando a casa trovassi la porta sfondata e una famiglia al suo interno che non ti lascia entrare?

Spero che qualcuno mi possa dare una risposta. Vorrei capire. Senza polemica.

Emanuele

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