Caro Beppe,
ho visto molti tuoi spettacoli (più e più volte) e seguito diverse interviste nel corso degli anni. L’idea che mi sono fatto è che hai commesso lo stesso errore che imputavi ai politici di sempre: vivere in un mondo irreale. In questa lettera voglio spiegarti le mie motivazioni per cui la democrazia diretta non potrà mai avere successo.
Il fascino della democrazia diretta
Ammetto che questa tua idea mi attira molto poiché permette un controllo diretto sulle leggi dello Stato e quindi sulla vita di tutti i giorni. Funziona sia a livello locale che nazionale. Qualsiasi cittadino può proporre una legge, l’intera comunità ne discute e la modifica sulla piazza virtuale e, se la maggioranza è favorevole, diventa legge dello Stato.
Questo sistema permette di risparmiare tempo e soldi nonché di avere il pieno controllo sul legislatore che potrebbe, per diversi motivi, legiferare diversamente rispetto alle necessità del paese – cosa che è successa fin troppo spesso.
Il sistema di democrazia diretta risponde ad una domanda apparentemente banale: perché mi serve qualcuno che riporti la mia volontà quando posso esprimerla direttamente io?
Il problema della competenza
Per capire gli impatti di una legge bisogna conoscere a fondo la materia. Per conoscere la materia serve competenza. La competenza si acquisisce attraverso lo studio e l’esperienza. Nessun essere umano ha il tempo sufficiente per diventare competente in ogni campo.
Il tuo errore, Beppe, è nel pensare che tutti gli elettori siano in grado di conoscere sufficientemente un argomento da poter prendere la decisione migliore.
Il mal di denti e la democrazia diretta
Facciamo un esempio concreto di democrazia diretta: quando avessi mal di denti dovresti descrivere il tuo problema alla comunità, ognuno dovrebbe esprimere la propria opinione e successivamente quella più votata diventerebbe la soluzione che dovrai seguire. Personalmente avrei qualche remora a mettere la mia salute nelle mani di un muratore, di un commercialista, di uno spazzino o di un avvocato. Tu?
Gli specialisti di un settore sono sempre la minoranza della popolazione; per questo non è per nulla sicuro che la soluzione scelta dalla comunità sia la migliore.
La soluzione più efficiente è pagare qualcuno più competente di noi a cui affidare ciò di cui non possiamo occuparci direttamente per motivi di tempo e preparazione.
Il (falso) problema delle élite
In una oligarchia l’élite si autodetermina. In democrazia viene scelta. Questo chiama direttamente in causa noi cittadini e la nostra capacità di sviluppare un’opinione sulla base di un ragionamento proprio e non inculcato da qualcun altro. Il problema è la nostra formazione e l’utilizzo che facciamo (o non facciamo) del cervello. Quello dell’élite è quindi un falso problema.
Uno non vale uno
Personalmente riconosco la mia scarsa competenza in diversi ambiti. Cosa che so hai fatto anche tu: quante volte ti sei affidato ad esperti economisti e scienziati? Non sono forse anch’essi parte di un’élite?
Internet può dare un contributo enorme anche allo sviluppo e all’efficienza della democrazia. Purtroppo, a differenza della rete, la nostra vita è analogica e nessuno ha il tempo necessario per acquisire competenze sufficienti a realizzare una democrazia diretta così come immaginata da te.
Il tuo errore riflesso nel M5S
Prendiamo ad esempio Di Maio: per quanto possa aver studiato ha ben poca esperienza nella gestione delle crisi aziendali. Questa non è un’opinione ma un fatto che si evince, come suggerisci di fare tu stesso, dalla lettura del curriculum.
Puoi essere ai comandi di una nave e disporre di un equipaggio esperto, avere chiara la destinazione e molta motivazione; tutto ciò risulta del tutto inutile se poi non hai alcuna esperienza di come si pilota. Soprattuto se il mare è agitato e, per di più, non si tratta di un viaggio di piacere bensì di una competizione con altre imbarcazioni.
La tua è un’utopia
Un’utopia è per definizione irrealizzabile, ma questo non toglie che abbia la sua utilità.
Quando non esistevano navigatori e computer i marinai si affidavano alle stelle. Sapevano che puntandone una piuttosto che un’altra sarebbero arrivati a destinazione.
Allo stesso modo la democrazia diretta non potrà mai realizzarsi, ma potrebbe insegnarci l’importanza della lettura e dello studio per una migliore comprensione del mondo e per una scelta più oculata dei nostri rappresentati. Così fosse, secondo me, potresti ritenerti già pienamente soddisfatto!
Emanuele