Affamato di notizie ma stanco di mangiare merda


Molti giornalisti hanno ingaggiato ormai da tempo una battaglia a tutto spiano contro internet e le sue notizie false. A mio avviso molti di loro sono spinti più che altro dalla paura di perdere il proprio lavoro fagocitati da una realtà in cui è possibile accedere gratuitamente a migliaia di articoli.

Chiariamoci, su internet girano molte balle ed è comprensibile temere per il proprio lavoro. Tuttavia dovrebbero anche chiedersi perché le persone preferiscono perdere tempo a spulciare la rete e rischiare di incorrere in notizie false piuttosto che leggere un giornale. Forse perché la fiducia nei tradizionali mezzi di comunicazione sta venendo sempre meno?
Spesso infatti la stessa notizia viene riportata differentemente a seconda della mano che scrive.

Non sono uno di quelli che vorrebbe i giornalisti quali asettici cronisti. Mi interessa conoscere i diversi punti di vista per poterli confrontare e farmi un’idea più completa. Tuttavia, per rispettare un po’ di deontologia professionale, dovrebbero presentare oggettivamente i fatti accaduti e solo dopo esprimere un parere.

Ma anche quando le informazioni riportate sono concordi non sempre è segno di verità. Il caso del surriscaldamento globale è emblematico. Ci è stato ripetuto alla nausea che il 97% degli scienziati convengono sulle cause antropiche.

Da dove arriva il famoso “97%”? Da questo studio effettuato per capire quale fosse la posizione della letteratura scientifica sull’argomento. Ebbene, se i bufalisti si fossero presi 2 minuti per leggerlo, si sarebbero accorti di quanto segue.

Schermata 2020-04-28 alle 16.20.57

Nel 32,6% degli abstract si sostiene una connessione fra l’uomo e l’aumento delle temperature mentre nello 0,7% viene rigettata questa tesi.

32,6 + 0,7 = 33,3
32,6 ÷ 33,3 = 97,1%

Quello che però salta subito all’occhio è la percentuale degli abstract che si astengono: 66,4%. Significa che i 2/3 degli scienziati non sono giunti a una conclusione né in un senso né nell’altro. Ossia, al contrario di quanto riportato da giornali e telegiornali di mezzo mondo, il dibattito è ancora ampiamente aperto!

In conclusione,
pagare i giornali è un investimento perché c’è qualcuno al posto nostro che studia, verifica le informazioni e rende fruibile per chiunque anche l’argomento più complesso. Se però alcuni, invece di fare i giornalisti, fanno i bufalisti a cottimo allora perderanno certamente il lavoro – bufala per bufala meglio il web, almeno è gratis – e soprattutto non risultano essere tanto meglio di quell’internet contro il quale si scagliano.

4 pensieri riguardo “Affamato di notizie ma stanco di mangiare merda

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