Gli imprenditori che vanno all’estero lo fanno solo per pagare meno tasse e guadagnare di più.
È vero. Almeno per alcuni.
Molti di più invece se vanno anche per altri motivi:
- per allontanarsi da uno Stato strozzino
- a causa di una burocrazia incancrenita, lenta e spesso inutile
- regolamentazioni che cambiano ogni mese
- ecc.
Gli Stati sono aziende: offrono un servizio ad un prezzo. I servizi sono burocrazia, sicurezza, cultura, salute, qualità della vita, ecc. Il prezzo sono le tasse.
Sta ad ogni singolo Stato rendersi attrattivo. Ma del resto è molto più facile (e soprattutto non costa nulla) scaricare tutta la colpa su chi se ne va accusandolo di essere attaccato ai soldi.
Ripeto: esistono anche questo genere di persone. Ma per me imprenditori di se stessi sono anche il professore o il ricercatore a cui viene proposta una cattedra da una prestigiosa università statunitense o inglese e che accettano perché in Italia non vedrebbero riconosciute le loro capacità.
Lo Stato deve cambiare. Lo Stato siamo noi. Dobbiamo cambiare noi. Il potere non ce l’ha un Ministro della Repubblica, il Capo dello Stato o il Primo Ministro. Lo abbiamo in mano noi. Ma non lo sappiamo.
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